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BALENA.

Taci, perdio!... (A gran voce) Stomaco vile! La fame è esecrabile e maledetta!... Costui insulta i nostri stomachi!

ANITROCCOLO.

Sì, Egli pretenderebibe che non mangiassimo mai più!... È un impostore!...

FAMONE

seguito da Mazzapicchio e armato d’una enorme sega:

È un poltrone seccante e malefico!... Amici!... Io sego questo tronco!

VERMICELLO.

No! No!... Uccidereste l’Idiota!... Pietà!... Era sì dolce, la sua voce!

Parapiglia. Mazzapicchio s’impadronisce della sega e con tre colpi fa cadere l’albero morto

FAMONE.

Prendigli la cetra!

L’IDIOTA

cade, ruzzola sulle schiene accalcate dei Citrulli, gesticola freneticamente, indi rimane come schiacciato contro il sedile di pietra, rigide le braccia lungo i fianchi, straziato il volto dai pugni dei Citrulli. Il Re si desta di soprassalto.

Sire! Sire!... Aiuto!... Datemi la mia cetra!... Rendetemela! Non mi resta altro, al mondo! Non la rompete!... Che cosa volete farne?... Non è una graticola!... Ah! ve ne supplico! Restituitemela!... Oh! cetra mia, amante mia melodiosa!