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pranzo
desiderio bianco
Dieci negri si radunano a tavola in una città di mare, tenendo un giglio in mano, presi da uno stato d’animo indefinito che fa loro desiderare la conquista dei paesi europei, con un miscuglio di tendenze spirituali e di volontà erotiche.
Tutta la sala è immersa in una penombra misteriosa e le lampade invisibili non permettono che una luminosità sufficiente per vedere il tavolo ricoperto da uno spessore di vetro scuro brillante.
Una cuoca negra, senza parlare, serve loro venti uova fresche che furono bucate ai due lati per iniettare nell’interno un tenue profumo di acacia: i negri aspirano il contenuto delle uova, senza rompere il guscio.
Poi viene portata una grande zuppiera con latte freddo nel quale furono immersi piccoli cubi di formaggio muzzarella e acini d’uva moscata.
Lo stato d’animo dei negri è quasi inconsciamente suggestionato da tutte le vivande bianche o candide.
La cuoca negra ritorna ancora con un vassoio carico di pezzi di polpa di cocco incastonati di
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