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pranzo di scapolo
La cucina futurista si propone di evitare i difetti
che distinguono i pranzi di scapoli:
1) La solitudine antiumana che fatalmente pompa una parte delle forze vitali dello stomaco.
2) Il silenzio carico di pensiero meditante che ammorba e impiomba le vivande.
3) La mancanza di carne umana viva e presente che è indispensabile per mantenere il palato dell’uomo confinato nella zona delle carni animali.
4) L’inevitabile acceleramento del ritmo delle mandibole che fuggono la noia.
In una sala, decorata con aeropitture e aerosculture dei futuristi Tato, Benedetta, Dottori e Mino Rosso, sopra una tavola le cui quattro gambe saranno costituite da fisarmoniche, vengano presentate, in tinnuli piatti orlati di campanelli, delle vivande-ritratti:
1) «Vivanda-ritratto biondo»: un bel pezzo di vitello arrosto scolpito con due pupille lunghe d’aglio in uno scapigliamento di cavoli triturati e bolliti e lattughina verde. Orecchini a pendaglio di ravanellini rossi intrisi nel miele.
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