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«Gli avvenimenti che stiamo per esporre sono di una gravità eccezionale. Infatti il semplice annuncio del pranzo futurista aveva sollevato tra i connazionali «benpensanti» una ondata di riprovazioni e di commenti ostili che minacciavano una complessa sommossa spirituale. Questi benpensanti trovavano indegno il carattere rivoluzionario dei piatti annunciati, perchè secondo essi, le tradizioni, specialmente gastronomiche, non devono mai essere toccate.

Per dovere di cronaca dobbiamo registrare che infatti i titoli delle portate potevano lasciar adito alle più nere apprensioni e la complicazione delle musiche, dei profumi, delle tavole tattili, dei rumori e delle canzoni rappresentava addirittura un incubo difficilmente superabile.

Malgrado quest’ondata di pessimismo, molti coraggiosi, affrontando la distanza, l’inclemenza del tempo e il terrore dell’avvenimento, affollarono la sera dello scorso mercoledì il salone del Padiglione futurista.


All’entrata, la signora Belloni e la signorina Farina, organizzatrici con le Edizioni Franco-Latine, della serata, accoglievano gli eroici intervenuti.

Pallidissime per l’emozione (pallore che tuttavia aumentava la loro grazia), le due Si-


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