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l’arte dei novatori, nella genialità dei futuristi, un’alleanza molto apprezzabile, in ciò che concerne architettura, decorazione, padiglioni, ristoranti, presentazione, pubblicità.
Se il vino è bevanda di antichissime tradizioni è tuttavia bevanda che si rinnova annualmente, si modernizza col progresso multiforme: è una bevanda dinamica, che contiene il carburante-uomo e il carburante-motore.
Con questo non si negherà nè si criticherà ogni altra iniziativa d’arte per valorizzare il vino: si domanderà soltanto che si aprano le porte agli artisti d’avanguardia, ed alla loro attività artistica e pubblicitaria, che per molte ragioni si può prevedere bene accetta ad un largo pubblico di produttori, industriali, commercianti, consumatori.
Le direzioni delle fiere e delle mostre potranno fare molto.
Nei regolari concorsi pei padiglioni che riguardano il vino, prima di costruire stands, di organizzare pubblicità, i vinicoli dovrebbero prendere in seria considerazione le concezioni artistiche novatrici.
È tempo di esaltare e propagandare il vino pure coi criteri della modernità, del futurismo, applicati praticamente.
A Parigi, alla Mostra Coloniale, numerosi padiglioni di vino, birra, liquori, ristoranti, spe-
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