rono in casa tua fingendo una fame insaziabile. Io subito compresi i loro loschi propositi! Perchè mai avevano condotto con loro tanti indovini, tante fattucchiere e tanti incantatori di serpenti? Si gonfiavano di manioca e di liquerizia, addentavano enormi ananassi con la ghiottoneria degli elefanti. Appena io mi accostavo, essi tacevano, o, col naso in aria, fingevano di sorvegliare il volo delle gru. Altri si affaccendavano a scambiare cristalli, sbarre d’ottone, specchi, e che so io... Gli schiavi preparavano fucili a trappola, con galline attaccate alla canna! Volli avvicinarmi a te, ma il feticciere Goko mi tratteneva, insistendo perchè ti tagliassi tre ciuffi di cappelli e due unghie! Esigeva tutto ciò (in custodia) per proteggere il tuo viaggio. Io ho ingiuriato quell’impostore! Tu, invece, ti sei prestato alle sue stregonerie. Soffrivo nel vederti attento mentre egli offriva delle banane agli spiriti, svegliandoli col fragore dei vasi di rame. Tutta quell’agitazione era preparata da Nicassa per mascherare il tradimento. Io ti ho avvertito. Ma tu non mi ascolti mai.