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denza individuale che il verso libero ha trovato nella parola.

La frase, sintesi melodica dell’espressione musicale voluta — che può essere composta di una più misure di tempo — oltre all’assumere la libertà ritmica particolare di ciascuna misura, si può arricchire di nuove movenze ritmiche col concepire le misure che la compongono disuguali fra di loro nel numero dei movimenti o nel ritmo di questi: alternando, cioè, facendo succedere binariamente e ternariamente misure di tempo binarie, ternarie e miste in una sola frase.

2. — Il periodo musicale, composto di una più frasi, nella sua concezione formale si deve attenere allo stesso principio di libertà e di varietà già stabilito per la formazione della frase: alternando cioè, o facendo succedere binariamente e ternariamente frasi, alla loro volta uguali disuguali fra di loro per il numero e per la differenza di specie ritmica delle misure di tempo che le compongono.

3. — Così dicasi della successione e dell’alternazione binarie e ternarie dei periodi, che nel complesso sinfonico costituiscono la sintesi musicale melodica, espressione predominante voluta.

4. — In tal maniera l’intera concezione musicale viene a riassumersi nella formula scientifica del ritmo (1 x 2 e 3 e loro multiplista a (1: 2 e 3 e loro multipli) e nello stesso tempo possiede finalmente la libertà di sviluppare la formula in tutte le combinazioni e proporzioni possibili, stabilendo le seguenti unità relative moltiplicabili e divisibili ad una stessa maniera:

«Sottoaccento - accento - movimento - misura di tempo - frase - periodo - sinfonia».

Il movimento, in qualunque caso, rappresenta sempre l’unità ritmica cardinale.

5. — La quadratura, con le sue simmetrie