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bene spesso con altri nomi; et benche quelli sieno di alcuni huomini particolari poco importa, poi che sono stati e delli più sapienti, e de' più potenti del mondo, percioche questi tali sono quelli, che determinano à chi si convengano le dignità, et le precedenze; perche non sarebbe opera del volgo sciocco, et ignorante, se bisognoso fosse di dar titoli nuovi ad Imperatori, ò à Regi, di ritrovarli, essendo più buona la plebe di empir di cibo il Sacco, che di discorrere intorno à tai cose. i nomi denotanti sublimi Eccellenze sono, che la donna è gloria dell'huomo, furono date etiandio alle donne da Aristotile anchor che nemico, varie precedenze con opinione di biasmarle; percioche diede loro, come virtù propria, la diligenza, cosa lontana dall'huomo, come si legge nel lib.I. dell'Economica al cap.3. con tai parole. Mulier ad sedulitatem optima,at vir deterior. Da queste parole si può comprendere quanto egli errasse in altri luoghi; ove dice, che le Donne sono volubili, et mobili, ricercando la diligenza fermezza, et stabilità di mente. dice anchora, che ella è conservatrice de' beni della fortuna nel medesimo libro in molti capi, la qual virtù di conservare, ò ch'è più nobile dell'acquistare, ò almeno non li è inferiore. come egli narra nel libro della cura famigliare al cap.6. in questo modo: Nam non minus ad servandum quam at comparandum idoneum esse oportet, alioquin vanus fuerit omnis labor comparandi. Et chi lo conserva con le sue rare virtù? la donna. Suppeditas enim masculus necessaria, et femina conservat ea. Affermò etiandio il buon Compagnone, che le donne sono più perspicaci, et sagaci de' maschi nel lib.9. dell'Historia degli Animali al cap.I.