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i Platonici affermando, ch'ella è una lmagine della bellezza divina [Alla bellezza concorrono tutte le cose del Mondo.] dicendo. Pulchretudo externa est divinae pulchritudinis imago. Et Dionisio Areopagita lasciò scritte queste parole. Per participationem causa prima omnia pulchra fiunt pro cuique modo. Ma copiosamente à noi scoprì a noi questo Leone Hebreo nel dialogo terzo dell'amore, affermando, che la bellezza corporea è un'ombra, et una imagine della bellezza incorporea che risplende ne' corpi: percioche se questa da i corpi causata fosse, ogni corpo sarebbe bello, che è cosa falsa. adunque da superiore cagione nasce la beltà, et la maestà del corpo. onde disse Giovanni Guidiccioni.

La bella, e pura luce, che in voi splende,
Quasi imagin di Dio nel sen mi desta.

Onde come buon Platonico nominò la bellezza imagine di Dio: ma più chiaramente dimostra Claudio Tolomei, ch'ella sia una gran parte della bellezza di Dio con queste parole.

De la beltà,che Dio larga possiede
Sì vivo raggio in voi donna riluce,
Che chi degno di quelui guarda, vede
Il vero fonte de l'eterna luce.

E fà manifesto, come ben disse Dionisio Areopagita, che la somma bellezza si scuopre nelle creature, che ne sono degne, come le donne sono. questo anchor conferma Francesco Maria Molza dicendo.

Donna nel cui splendor chiaro, e divino
Di piacere à se stesso Dio propose,
Allhor che gli Emisferi ambi dispose,
E quanto hanno d'ornato, e pellegrino