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à dipingere, et calcare, havrà determinato nella sua mente la specie della figura, che egli vuol dipingere, et poi incomincierà à porre in luce l'imagine, che nella mente formata havea, et così anco il saggio Architetto e; quella cosa adunque o imagine, che hanno nella lor mente, si addimanda Idea, ò essempio della Dea Venere, ò del Palagio, che si ritrova nella mente dell'Artefice inanzi la fabrica,ò la pittura, da questi essempio io credo, che notissimo sia ad ogn'uno, che cosa sia Idea, et anco credo, che farà chiaro similmente, che più nobile sarà l'Idea di un superbo, et ben proportionato Palagio, che non sarebbe quella di un povero; et proportionatio Tugurio, et così di una leggiadrissima Ninfa, che quella di un rustico;et deforme Satiro. hora applicando l'essempio al proposito mio dico, che più nobil sono l'Idee delle donne, che non sono quelle de' maschi; come argomenta la beltà, et bontà loro; pur da ogn'uno conosciuta: percioche non si trova Philosopho, ò Poeta, che non attribuisca quella a loro, et non à maschi, et oltrè a ciò io affermo che più bella et nobile Idea habbi una donna più gratiosa,et ornata di beltà, che non hà una men bella, et men vezzosa;percioche anco d'alcuni particolari sono l'Idee, come racconta Marsilio Ficino, et molti sacri Dottori, et manifestamente lo dimostra Luigi Tansillo dottissimo Platonico in una sua canzone dicendo:

Tra le più sante Idee, tra le più belle,
Che in grembo à la divina, e primamente