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carme autobiografico. 77

vea, se avesse vissuto, divenire la guida spirituale del Manzoni; ma parecchi mesi dopo, nel febbraio dell’anno 1806, quando s’appressava l’anniversario della sua morte, ed assai probabilmente per dare, in quel giorno funebre, una consolazione alla nobile amica derelitta dell’Imbonati. Noi sappiamo ora intanto dal signor Romussi che, per quell’anniversario funebre, il Manzoni faceva ristampare i suoi versi in Milano, per mezzo del suo amico Pagani, al quale soggiungeva il seguente poscritto:

«Il 15 corrente è il fatale giorno anniversario della morte del virtuoso Imbonati. Mia madre dice che un tuo sospiro per lui sarà a lui un omaggio, una consolazione a lei, e che in quel momento le nostre anime saranno unite.»1 Nel Carme commemorativo, ove si esalta la virtù dell’Imbonati, ove si confessa pubblicamente l’amicizia che lo legava a Giulia Beccaria, ove si promette dal poeta all’ombra dell’Imbonati ch’egli avrebbe seguito i sapienti consigli dell’amico di sua madre, si esalta insieme e si consola la virtù e il dolore della madre. Sotto questo aspetto speciale, parmi che il Carme, sebbene già notissimo, In morte dell’Imbonati, possa ora venir riletto dagli ammiratori del Manzoni, con più viva, se pure non nuova, curiosità, poichè insieme col genio nascente del poeta ci mostra il coraggioso ed eloquente affetto del figlio vendicatore dell’onore materno.2

  1. Una lettera del maggio 1806 diretta in poscritto dalla Giulia Beccaria al Pagani lo pregava di visitare in Milano la tomba dell’Imbonati: «Un vostro puro vale (scriveva essa), sarà aggradito da Lui, sarà accetto dal mio povero cuore.»
  2. L’Autore della Biografia del Manzoni che si legge ora nel