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il manzoni poeta satirico. | 45 |
grandi, lo tentano poco le odierne guerre e le paci, e i nuovi Greci e Quiriti, e la ghigliottina nuovamente inventata per affrettar la morte che finqui pareva venire all’uomo troppo lenta:
. . . . . . quella cieca |
Un altro Sermone dello stesso anno 1804 fu diretto ad un autore di cattivi versi per nozze. Il giovine Poeta si sdegna che si mettano a far versi i medici e gli avvocati, come se fosse cosa facile il frenare
Di questa plebe indocile i tumulti. |
Si burla il poeta dell’uso di scrivere versi per ogni matrimonio che si celebra, onde vengono fuori tanti cattivi poeti e tanti versi scellerati; ognuno deve fare l’arte sua; ma ogni arte ha bisogno d’essere appresa; egli non crede che la poesia sia un’arte sacra e necessaria; ride anzi volentieri di chi lo pensa e lo dice; necessaria è l’agricoltura, che insegna all’uomo il modo di alimentarsi, necessaria la scienza della legislazione; ma è un’arte, insomma, anche la poesia e domanda molto studio. I versaiuoli che cantano sopra ogni cantante, e scrivono per ispassarsi, quelli certamente non sudano. Ma sudava invece il divino Parini nel tornire i suoi versi oraziani:
Quando sull’orme dell’immenso Flacco |