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132 | il manzoni a brusuglio. |
splendori della natura ed alle contentezze domestiche trovasse così scarse occasioni d’ispirazione poetica. Mi duole dover ripetere che nello sforzo lungo e doloroso che il Manzoni dovette fare per credere, isterilì per alcuni anni il proprio ingegno, costretto a lavoro che dovette riuscirgli ingrato dall’autorità riverita del proprio confessore. Il Tosi volendo fare del Manzoni un poeta cattolico, gli aveva ordinato di comporre gl’Inni Sacri e le Osservazioni in difesa della Religione cattolica rivolte contro il Sismondi. Gli Inni Sacri doveano, nel primo intendimento, riuscir dodici come i dodici Apostoli o come i dodici mesi dell’anno;1 ma il Manzoni stentò tanto a comporli, che in sette anni ne terminò a fatica cinque. L’Inno della Risurrezione fu incominciato nell’aprile del 1812, e compiuto soltanto il 23 giugno; anzi l’ultima lima ricevette più tardi; il Manzoni vi notò di suo pugno, che era ancora da correggersi; nel vero, l’autografo e la stampa differiscono notevolmente. Il 6 novembre del 1812, il Manzoni si accinse a comporre l’inno, Il Nome di Maria; durò sei mesi in quel breve lavoro, e vi si affaticò grandemente; lo stento appare ora grandissimo anche nel leggerlo: fu terminato il 19 aprile 1813. Il Natale, pieno di cancellature, costò più di quattro mesi di lavoro: incominciato il 15 luglio 1813,
- ↑ Gli argomenti dovevano esser questi: Il Natale, L’Epifania, La Passione, La Risurrezione, L’Ascensione, La Pentecoste, Il Corpo del Signore, La Cattedra di San Pietro, L’Assunzione, Il Nome di Maria, Ognissanti, I Morti.
gée de soucis mondains et de devoirs de cour, mais également marquée par une double période d’inquiétude dans le doute et de repos dans la foi.»