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108 | l’urania — l’idillio manzoniano. |
Sono versi pittoreschi; ma il Manzoni ricordava senza dubbio, nel comporli una impressione propria, essendo ben noto agli amici del Poeta, com’egli soleva, innanzi a lodi che gli facevano piacere, arrossire come fanciullo.
In questi altri versi, il primo è da notare per l’equivoco della parola amanti, la quale si può riferire alla Gloria, come a tutte le donne amate in genere; ed è vero pur troppo, che di mille innamorati, i quali sognano la gloria, uno solo riesce, con pena, a conseguirla; parecchi de’ versi che seguono, sentono come un soave afflato virgiliano:
V’è la Gloria, sospir di mille amanti: |
L’immagine seguente ci ricorda un’analoga similitudine dantesca; quella che vien dopo ha pure per noi qualche importanza biografica, perchè, sotto la impressione provata dal poeta Pindaro, reso improv-