Stael «la meilleure et la plus spirituelle des femmes,» si scusa, soggiungendo queste altre parole significanti: «Je m’aperçois que le superlatif est malhonnête, et je le rétracte pour l’habitante de la Maisonnette.» Il Fauriel era nato per sentire fortemente l’amicizia, degno quindi d’incontrarsi col Manzoni che si mostrò anch’esso affettuoso e costante nelle sue amicizie. E si può ancora riferire al Manzoni quello che il Sainte-Beuve scrisse del Fauriel: «En lui les extrémités, les terminaisons de l’âge précédent se confondent, se combinent à petit bruit avec les origines de l’autre; il y a de ces intermédiaires cachés qui font qu’ainsi deux époques, en divorce et en rupture à la surface, se tiennent comme par les entrailles.» Come il Fauriel comunicò al Cabanis, ad un ideologo, ad un filosofo, che era pure non grande, ma neppure infimo poeta, il proprio amore delle indagini storiche, così ne innamorò un altro poeta più grande e più originale, il nostro Manzoni. Il dramma storico, il romanzo storico, il discorso storico, la Storia della Colonna infame, riconoscono per loro padre legittimo, effettivo, il Manzoni; ma se il Manzoni ne fu il padre, il Fauriel ne vuol essere tenuto come l’amoroso padrino. Alla sua volta, il Manzoni, rapito da un nuovo profondo sentimento religioso, dovea forse contribuire ad animare di nuova poesia cristiana il sentimento stoico, quasi pagano, del Fauriel, e aggiungere a’ pensieri virili dello storico una maggior soavità di espressione poetica. Il Fauriel poi ed il Manzoni erano di quegli uomini, in compagnia dei quali, anche non volendo, si diventa migliore: il poeta da-