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LE DONNE DI LUCCA
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Erra lo sguardo mio pien di stupore
Infra cotanta luminar bellezza,
E salir trema alla sublime altezza
4In cui giunse virtù, grazia e candore.
Veggo l’antico Italico valore
Brillar ne’ rai d’ardita giovinezza,
E ingenue labbra, con gentil fierezza,
8Nobili sensi odo dettare al core.
Figlia d’Italia, e del bel numero una!
Su cui si china il cielo e con sorriso
11Ti bacia il sen che tutte grazie aduna.
Di tue donzelle, o LUCCA, il dolce viso
Vagheggia pure, s’egli è ver che ognuna
14Render ti può novello Paradiso!