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E PARLO IL VERO



SONETTO



Ingenua grazia piena di vaghezza,
     E quanto ha di soave il Paradiso,
     Spira si dolce dal gentil tuo viso
     4Che il cor dinanzi a te trema e si spezza.

Io l’opra adoro nella tua bellezza
     Di Colui che, d’amor tutto conquiso,
     Ti fe’ sbucciare dal divin sorriso
     8Per offrir poscia a noi tanta ricchezza!

Ma quale ingegno potria mai salire
     Tant’alto, ed acquistar forza e splendore
     11Da cantar tua beltade in vero dire?

Così il pianeta che distingue l’ore,
     Chi di fissarlo audace abbia l’ardire,
     14Abbagliato si umilia al proprio errore.