Pagina:Manussos.djvu/186


186

ALBA D’AMORE



SONETTO



Alma gentil, cui veste eterea luce,
     Più dolce e pura, d’alba orïentale,
     Astro soave che il pensiero adduce
     4Ove il sospir d’amor regna immortale!

Voi che m’avete scorto senza duce
     Smarrito nel sentiero aspro e fatale,
     Qual genio ch’ogni ben seco traduce,
     8Pietosa verso me spiegaste l’ale!

L’alto raggio squarciò della mia mente
     Il cupo velo, e fu un istante allora
     11Ch’esser credetti infra l’eletta gente!

Or di mia vita il calle, amore infiora,
     Amor, che mi ripete dolcemente:
     14— «Vive per te la tua gentil Signora!» —