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[§ 63] introduz. alla scienza sociale 85

tornare in mente i salotti francesi alla vigilia della rivoluzione; nell’un caso e nell’altro la filosofa graziosamente mescevavi al mal costume1. Le accuse contro Aspasia ed Anassagora possono avere avuto per origine l’odio politico contro Pericle; ma la forma, cioè l’essere state quelle accuse di empietà, deve pure avere avuto qualche fondamento nei fatti: il che del resto è manifesto per Anassagora. Dall’usare con questo filosofo, secondo Plutarco (Pericles, 6), Pericle trasse il bene di conoscere la vanità delle superstizioni popolari circa ai prodigi. Ed in Anassagora già veniva meno, insieme alla religione, l’amore della patria2; sinché poi Diogene, precursore dei nostri internazionalisti, si dichiarò apertamente cosmopolita3.


  1. Plut., Peri., 24, narra che Aspasia allevava meretrici, Ath. XIII, p. 570: Καὶ Ἀσπασία δὲ ἡ Σωκρατικὴ ἐνεπορεύετο πλήθη καλῶν γυναικῶν, καὶ ἐπλήθυνεν ἀπὸ τῶν ταύτης ἑταιρίδων ἡ Ἑλλάς... «Aspasia, la socratica, trafficava in molte belle donne, e da essa fu ripiena di meretrici la Grecia...». Al fatto fecero la frangia i comici, ma nella sostanza non pare dubbio; o almeno ha per sè nè più nè meno probabilità di essere vero che quasi tutti i fatti della storia della Grecia.
    Plut., Peri., 32, narra come da Ermippo fu accusata Aspasia di empietà (ἀσεβεία), ed inoltre di lenocinio, per avere procurato a Pericle donne libere. Anche Fidia fu tacciato di simile lenocinio in favore di Pericle (ibid. 13)
  2. Diog. Laert., II, 6: «Dicendogli uno: Nulla cura, è a te della patria? rispose: A me veramente è in somma cura la patria; e mostrava il cielo».
  3. Diog. Laert.; VI, 63: «Interrogato di dove fosse: Cosmopolita, disse: ἐρωτηθεὶς πόθεν εἴη: Κοσμοπολίτης, ἔφη». Vedi anche Luc., Vitar. auctione. Similmente Epiteto, Aria., Epict. Diss., III, 24; e Antigenide, Philo lud. Dicesi anche di Socrate, ma pare poco probabile.