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84 | introduz. alla scienza sociale | [§ 60-63] |
smania di far partecipi le classi inferiori dei loro ragionamenti; ed inoltre a loro fa velo l’invidia e l’odio che risentono per le antiche dottrine attinenti al sentimento, le quali, con gravissimo errore, vogliono giudicare tenendo solo conto dell’intrinseca logica; onde, ignorandone interamente l’alto valore sociale, le reputano inconcludenti e vane superstizioni, dimostrando così una stoltizia che a loro pare saviezza.
61. Per tal modo operando, e sin dove conseguono lo scopo, che è generalmente di affievolire certe forme del sentimento religioso nelle classi inferiori, ottengono anche l’altro scopo, a cui certo non mirano, di affievolire altresì in esse i sentimenti morali; e quando poi, trascorrendo oltre, vedono nascere la reazione di sentimenti religiosi sotto l’usata o sotto la nuova forma, ne viene pervasa, offesa, vinta, la loro ragione; ed in conclusione riescono dove mai avrebbero voluto andare.
62. In Atene, la resistenza delle classi inferiori non si mutò in una reazione che invadesse le classi superiori; il che probabilmente accadde perchè il fenomeno fu disturbato dalla conquista romana. Tale coesistenza, per un certo tempo, di una classe superiore, nella quale dominava la ragione, e di una classe inferiore, in cui dominava il sentimento, è non ultima tra le ragioni dello straordinario incivilimento di Atene in quel tempo1.
63. Già intorno a Pericle si adunavano persone che liberamente ragionavano intorno alle credenze popolari, ed il conversare loro in casa d’Aspasia, fa