Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
74 | introduz. alla scienza sociale | [§ 50] |
libri sacri di qualsiasi religione traggono il proprio valore non già dalla precisione storica, bensì dai sentimenti che possono destare in chi li legge; e l’uomo che, oppresso dal dolore, chiede i soccorsi religiosi, desidera non già una dotta dissertazione storica, della quale non capirebbe nulla, bensì parole di conforto e di speranza. La religione, come la stanno ora riducendo certi teologi umanitari, diventa un semplice giuocattolo per uso di metafisici e di letterati.
Se poniamo mente alle nostre società nell’epoca presente vedremo che quel bisogno di conciliazione tra i sentimenti religiosi ed altri non esiste che negli strati superiori; e questi, per poter fare accettare le loro elucubrazioni agli strati inferiori, sono costretti di presentarle sotto tutt’altra luce; cioè sotto quella di una conciliazione della fede cogli interessi materiali, a cui, ed è naturale, gli strati inferiori principalmente attendono. Per tale modo vediamo, ad esempio, avere origine e crescere la dottrina dei democristiani.
Gli operai sindacati chiedono di essere considerati almeno come eguali ai borghesi, in virtù del principio che tutti gli uomini sono eguali; ma poi mandano a spasso quel bel principio, ritenendosi come molto superiori agli operai non sindacati ed ai Krumiri. Quando i marinai del porto di Marsiglia scioperarono, ritenevano che il governo avrebbe offesa la libertà dello sciopero se li avesse sostituiti coi marinai delle navi da guerra; quando poi i capitani e gli ufficiali della marina mercantile scioperarono alla loro volta, i marinai chiedevano che il governo mandasse a dirigere le navi gli ufficiali della marina da guerra; e della libertà dello sciopero si dimenticarono interamente. Similmente un