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[§ 19] introduz. alla scienza sociale 49

nomeno è manifestazione dell’ondeggiare che fa la fede nella mente dell’uomo. Quando essa è strapotente, a tutto sovrasta il concetto della divinità; quando s’indebolisce, cede prima a concetti metafisici, come sono quelli accennati (§ 48), e poi a concetti sperimentali. Il movimento non ha luogo sempre per un verso, ma bensì segna larghe oscillazioni. Già Platone muoveva lite agli Dei dell’Olimpo in nome di astrazioni metafisiche; ci fu poscia un ritorno della fede, seguito da altre oscillazioni; sinchè nell’epoca moderna abbiamo teologi pei quali la credenza in Dio è diventata solo credenza nella «solidarietà», e la religione dileguasi in un nebuloso umanitarismo. Costoro credono di ragionare scientificamente perchè hanno quasi vuotato di ogni concetto di religione positiva il loro discorso, e non s’avvedono che essendo questo pure privo di ogni concetto sperimentale, rimangono solo parole vuote di senso, atte a null’altro che a suscitare in certi uomini, pel mero suono, sentimenti indefiniti, imprecisi, quali si hanno nel dormiveglia. Se si paragona qualche vita di santi scritta nel medio evo a quei vani discorsi, si vede che in questi come in quella egualmente mancano i concetti sperimentali, ma almeno quella s’intende, mentre questi sono incomprensibili.



    Notisi da prima la contraddizione. L’onnipossente ha creato, colle cose, quel «rapport de convenance» che hanno tra loro; e poi trovasi costretto a sottoporsi a quel «rapport de convenance».
    Poscia si osservi il solito errore che sta nel dare valore oggettivo a ciò che non ha che valore soggettivo. Quella relazione di convenienza non esiste che nella mente umana. Tale errore spiega, ed in parte toglie, la contraddizione accennata.

Economia politica. - 4.