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48 introduz. alla scienza sociale [§ 19]


19. Gli uomini, e probabilmente anche gli animali viventi in società, hanno certi sentimenti che in circostanze determinate dànno norma alle loro azioni. Quei sentimenti dell’uomo sono stati divisi in varie classi, tra le quali sono da notarsi quelle denominate: religione, morale, diritto, costume. I confini tra quello varie classi neppure ora si possono segnare con precisione, e fu tempo in cui tutte quelle classi erano indistinte e costituivano un insieme pressochè omogeneo. Esso non hanno precisa corrispondenza oggettiva e sono solo un prodotto della nostra mente; perciò è vano di ricercare, ad esempio, cosa sia oggettivamente la morale, o la giustizia. Eppure gli uomini in ogni tempo hanno ragionato come se morale e giustizia avessero esistenza propria, a ciò tratti dalla tendenza, che in essi è fortissima, di dare carattere oggettivo ai fatti soggettivi, e dal bisogno prepotente di ricoprire con una vernice logica le relazioni dei loro sentimenti. Simile origine hanno la maggior parte delle dispute teologiche, nonchè il concetto veramente mostruoso di una religione scientifica.

Morale e giustizia furono prima sottoposte alla divinità, ma poi sorsero a vita indipendente, e si volle persino, invertendo i termini, sottoporre lo stesso onnipossente alle loro leggi1. Il quale fe-


  1. Ai tempi nostri tale opinione è generale. Già, il Montesquieu, Lettres persanes, LXXXIII: «S’il y a un Dieu, mon cher Rhédi, il faut nécéssairement qu’il soit juste; car s’il ne l’était pas, il serait le plus mauvais et le plus imparfait de tous les êtres. La justice est un rapport de convenance qui se trouve réellement entre deux choses: ce rappert est toujours le même, quelque être qui le considère, soit que ce soit Dieu, soit que ce soit un ange, ou enfin que ce soit un homme».