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[§ 81-83] fenomeno economico concreto 493


81. Si dà colpa alle crisi di danni molto maggiori di quelli che effettivamente producono; e ciò segue perchè l’uomo sente vivamente i suoi mali, e dimentica facilmente i beni di cui ha goduto; a lui sembra che questi gli sono dovuti, e che quelli immeritamente lo colpiscono. I guai del periodo discendente della crisi feriscono fortemente la fantasia dell’uomo, egli dimentica i vantaggi conseguiti nel periodo ascendente.

In ultima analisi non è punto dimostrato che il movimento oscillatorio al quale si dà il nome di crisi rechi solo danno alla società umana, e potrebbe invece darsi che recasse maggiori vantaggi che danni.

82. I fatti concomitanti delle crisi sono stati ritenuti cagioni delle crisi.

Nel periodo ascendente, quando tutto prospera, aumenta il consumo, gli imprenditori accrescono la produzione; per far ciò trasformano il risparmio in capitali mobili ed immobili, e ricorrono largamente al credito: la circolazione è più veloce.

Ognuno di quei fatti è stato ritenuto cagione esclusiva del periodo discendente a cui si dava il nome di crisi. In ciò vi è solo di vero che quei fatti si osservano nel periodo ascendente, il quale precede sempre il periodo discendente.

83. L’eccesso di consumo, che si osserva nel periodo ascendente, è semplicemente un maggior consumo dovuto alla prosperità economica di questo periodo; e che si muterà in una deficienza di consumo, ossia in un minor consumo, quando, nel periodo discendente, la prosperità economica verrà meno.

Del pari, la produzione aumenta nel periodo ascendente, per soddisfare le crescenti richieste del consumo, e vi è allora una deficienza di produzione;