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[§ 42-43] | fenomeno economico concreto | 467 |
tal fatto, si può solo dedurre che alla prima collettività giova meglio produrre A, pel suo consumo e per ottenere col baratto B, che produrre A e B pel suo consumo; e similmente, colle debite mutazioni, per la seconda collettività. Ma non si può concludere che B è prodotto più facilmente dalla seconda collettività che dalla prima, e che A è prodotto più facilmente dalla prima collettività che dalla seconda. In ciò sta la sostanza della teoria dei costi comparati del Ricardo.
Quanto ora abbiamo detto è per altro poco preciso; non si sa bene cosa voglia dire che una cosa è prodotta più facilmente di un’altra. Il prof. Bastable ci ammonisce che il paragone tra i costi di A e B deve portare non sui prezzi, ma sui sacrifizi; ma egli non ci dice, e non ci può dire, cosa sieno precisamente quei sacrifizi. In realtà questa teoria non si può esporre rigorosamente se non coll’aiuto della matematica.
43. Il Ricardo dà un esempio semplicissimo, in cui le collettività sono ridotte ciascuna ad un individuo. «Supponiamo — egli dice — due operai che sanno fare entrambi scarpe e cappelli. Uno di essi è valente in quei due mestieri, ma se fa cappelli ha vantaggio sul concorrente solo di un quinto, mentre che se fa scarpe ha vantaggio di un terzo. Non sarà meglio per tutti due che l’operaio più valente faccia solo scarpe, e il meno valente solo cappelli?»1.
- ↑ In questo esempio s’intende subito cosa sono i sacrifizii di cui fa cenno la teoria del Ricardo, perchè consideriamo non due collettività, ma due uomini, e perchè supponiamo le merci prodotte col solo lavoro. Ma la realtà è ben altrimenti diversa e complessa.