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440 | fenomeno economico concreto | [§ 6-9] |
porre le alterazioni dei coefficienti di produzione, che hanno valori diversi di quelli che assicurerebbero il massimo di ofelimità. La ricchezza per tal modo distrutta è spesso molto maggiore di quella che si appropriano i sindacati.
7. I prezzi all’ingrosso di molte merci variano giornalmente, quelli al minuto rimangono costanti per periodi più o meno lunghi. Per esempio, ogni giorno variano i prezzi della farina, del caffè, del cotone all’ingrosso; mentre non variano i prezzi del pane, del caffè, del cotone, al minuto. Il consumatore non ha piacere che ci sieno troppo frequenti mutamenti di prezzo, ed il negoziante al minuto lo accontenta, prendendo medie tra i prezzi all’ingrosso. Anche in ciò dunque diverge il fenomeno concreto dal fenomeno astratto.
8. Nella produzione all’ingrosso si trovano fenomeni che più si avvicinano a quelli studiati dall’economia pura. L’ordinamento di tale produzione è assai perfetto, e ciò spiega come le cooperative di produzione hanno fatto poco o nessun buon frutto. Nella produzione in grosso troviamo anche i sindacati, i trusts, i monopolii. Per altro, in Europa, il danno che ne risentono i consumatori è forse minore di quello recato loro dai sindacati di bottegai, o dai sindacati operai. Negli Stati Uniti d’America può essere eguale e anche maggiore.
9. Soggettivamente, il fenomeno pare diverso; perchè la maggior parte delle persone che ne discorrono sono tratte dalla mania umanitaria dei nostri tempi a scusare nonchè ogni danno che viene dagli operai o dalla gente meno agiata, persino ogni delitto da quella brava gente compiuto; mentre è acciecata dall’odio, quando discorre della gente agiata e specialmente degli odiati «capitalisti», ed ancor più degli «speculatori».