Pagina:Manuale di economia politica con una introduzione alla scienza sociale.djvu/44

34 principii generali [§ 49-51]

giunte colla premessa in modo che chi accetta questa deve pure accettare quelle1.

50. Ma perchè quel modo di ragionare sia possibile è necessario che le premesse sieno chiare e precise. Per esempio lo spazio in cui viviamo o è Euclidiano, o poco ne differisce, come è dimostrato da innumerevoli fatti sperimentali. Ma si possono imaginare spazi non Euclidiani, e così muovendo da premesse precise si sono potute costituire lo geometrie non-Euclidiane, che trascendono dalla esperienza.

Quando le premesse non sono precise, come accade per tutte quelle che gli etici vorrebbero introdurre nella scienza sociale e nell’economia politica, è impossibile trarne nessuna conclusione rigorosamente logica. Quelle premesse poco precise potrebbero non essere inutili quando si potesse verificare ad ogni piè sospinto le conclusioni, e così man mano correggere ciò che hanno di non preciso; ma ove manchi quella verificazione, lo pseudo ragionamento che vuolsi fare finisce col non aver altro valore che quello di un sogno sconnesso.

51. Discorremmo sin qui di dimostrazione; diversa è l’invenzione. Sta di fatto che questa può talvolta avere origine da pensamenti che nulla hanno che vedere colla realtà e che possono anche essere assurdi. Il caso, un cattivo ragionamento, analogie imaginarie, possono condurre ad una proposizione vera. Ma quando poi si voglia dimostrare,


  1. Tale proposizione è ellittica, del genere di quelle notate al § 40. Conviene sottintendere: «se si vuole ragionare logicamente». È manifesto che a chi rifiutasse di ciò fare non si potrebbe dimostrare cosa alcuna.