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352 | l’equilibrio economico | [§ 73-77] |
certamente la velocità della circolazione, e variano altresì le proporzioni dei surrogati della moneta. Da ciò quindi segue che la teoria quantitativa della moneta non può mai essere che approssimativamente e grossolanamente vera.
74. Nel caso della carta-moneta è dunque possibile di avere due posizioni di equilibrio in cui sono identiche tutte le circostanze, eccetto le seguenti: 1.° tutti i prezzi sono aumentati, per esempio, del 10%; 2.° la velocità della circolazione è aumentata, e può anche essere cresciuta la proporzione dei surrogati della moneta, in modo che la stessa quantità di moneta basta per la circolazione coi nuovi prezzi.
75. Nel caso di una merce-moneta sarebbe necessario che quella velocità e quella proporzione dei surrogati crescessero in modo da rendere soverchia la quantità in circolazione, onde potesse aumentare il consumo della merce-moneta, affinchè ne scemasse l’ofelimità elementare.
76. L’ipotesi fatta per la carta-moneta può verificarsi approssimativamente; ma quella fatta per la merce-moneta pare difficile ad osservarsi in concreto nelle proporzioni indicate, sebbene in minori proporzioni possa spesso aver luogo. Si conclude che sarebbero possibili posizioni identiche di equilibrio con prezzi diversi nel primo caso; impossibil nel secondo.
77. L’ultima conclusione è forse troppo assoluta. Sarebbe difficilmente oppugnabile, se il consumo della merce-moneta fosse grande quasi come il totale degli altri consumi. Poniamo che in una collettività di agricoltori in cui si consuma grano, vino, olio, lana, e poche altre merci, si tolga il grano per merce-moneta; la conclusione accennata sussisterebbe certamente. Ma sussiste pure se, come