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[§ 31-34] | l’equilibrio economico | 337 |
31. Riguardo all’equilibrio degli ostacoli, occorre tener conto che la spesa delle imprese non è eguale, come precedentemente, all’entrata totale degli individui, ma ne è solo una parte, poichè il rimanente ha altre origini (debito pubblico, stipendi, ecc.). La ripartizione della parte volta a comperare i beni trasformati dalla produzione è determinata dalla teoria dell’equilibro riguardo agli ostacoli. La ripartizione dell’altra parte delle entrate è determinata da criteri che, come nel caso analogo precedente, sfuggono alle indagini della scienza economica, e che perciò debbono aversi da altre scienze e figurare qui tra i dati del problema.
32. Proprietà dell’equilibrio. — L’equilibrio, secondo le condizioni in cui è ottenuto, gode di certe proprietà che preme assai conoscere.
33. Principieremo col definire un termine di cui è comodo fare uso per scansare lungaggini. Diremo che i componenti di una collettività godono, in una certa posizione, del massimo di ofelimità, quando è impossibile allontanarsi pochissimo da quella posizione giovando, o nuocendo, a tutti i componenti la collettività; ogni piccolissimo spostamento da quella posizione avendo necessariamente per effetto di giovare a parte dei componenti la collettività e di nuocere ad altri.
34. Equilibrio del baratto. — Abbiamo il seguente teorema:
Pei fenomeni del tipo (I), quando l’equilibrio ha luogo in un punto ove sono tangenti le curve di indifferenza dei contraenti, i componenti la collettività considerata ottengono il massimo di ofelimità.
Notisi che a quella posizione di equilibrio si può
Economia politica. · 22. |