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290 gli ostacoli [§ 33-36]

tamento e dell’assicurazione, si suppongono rimanere sempre nello stato primitivo, non si può ritenere che si trasformino nel prodotto. Solo il loro uso giova per ottenere tale prodotto, e diremo che in questo si trasforma il servizio del capitale.

Notisi che è solo quistione di forma. È propriamente l’energia, il lavoro meccanico del corso d’acqua che disgrega la materia del grano e dà la farina; onde è propriamente l’energia del corso d’acqua che, col grano, si trasforma in farina. Esprimiamo sostanzialmente la stessa cosa, ma con forma diversa, dicendo che l’uso del corso d’acqua ci serve ad ottenere farina, oppure che è il servizio del corso d’acqua che, col grano, si trasforma in farina.

34. Beni materiali e beni immateriali. — Gli economisti del principio del secolo XIX disputarono molto per sapere se tutti i beni economici sono materiali, o se ve ne sono di immateriali; e furono dispute che finirono in vere logomachie. L’ultima parola fu detta dal nostro Ferrara, il quale chiaramente mostrò che «tutti i prodotti sono materiali, se si riguarda al mezzo con cui si rivelano; e tutti sono immateriali, se si riguarda all’effetto che sono destinati a produrre». Occorre per altro subito aggiungere che l’identità materiale di due cose non trae seco la loro identità economica; ma tale osservazione ci porta in altro campo.

35. I coefficienti di produzione. — Per ottenere un’unità di un prodotto, si adoperano certe quantità di altri prodotti e di servizi di capitali. Quelle quantità si chiamano i coefficienti di produzione.

36. Se, invece di considerare l’unità di prodotto, si considera una quantità qualsiasi di prodotto, le quantità di altri prodotti e di servizi di capitali adoperati per ottenere quella quantità di prodotto, si dicono fattori della produzione.