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[§ 24-25] | gli ostacoli | 283 |
di consumo, porrà tra le spese: al 1.° gennaio, l’acquisto del primo paio di macine; al 1.° luglio, l’acquisto del secondo paio. Se a lui piace di considerarle come capitale, porrà tra le spese: al 1.° luglio, la spesa di un primo paio di macine, per reintegrare il capitale; al 31 dicembre, la spesa di un secondo paio di macine, per reintegrare da capo il capitale.
Le spese sono dunque identiche, comunque si considerino le macine; variano bensì le epoche in cui sono fatte: ma di ciò diremo quando discorreremo dello trasformazioni nel tempo; per ora, trascurando ciò, si vede che, comunque si classifichino le macine, il risultamento del bilancio è lo stesso (e si vedrà che è pure lo stesso quando tratteremo delle trasformazioni nel tempo) (§ 47); onde, poichè è solo il risultamento del bilancio che ci preme, possiamo conservare la classificazione qualitativa dei capitali, e metterci, o non metterci, a piacere certi oggetti o certi altri.
Similmente, per una società di assicurazione che ha tavole di mortalità precise, preme poco che un uomo di 30 anni si ponga tra i giovani o tra gli uomini di età matura; in ogni modo, il coefficiente di mortalità rimane lo stesso per lui.
25. La teoria dell’equilibrio economico senza il concetto, e col concetto, di capitale. — Poichè l’equilibrio economico nasce dal contrasto tra i gusti dell’uomo e le difficoltà per procacciarsi le cose atte a soddisfarli, si possono solo considerare quelle cose che saranno consumate direttamente, o di cui si consumerà l’uso. Per produrre quelle cose si possono considerare esclusivamente consumi, ed in tale caso si fa astrazione dal concetto di capitali; oppure si possono considerare consumi di certe merci e uso di certi capitali. In sostanza,