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[§ 19-21] gli ostacoli 281


19. Avuto tale concetto, si può estendere approssimativamente ad altri oggetti, e fare due grandi classi degli elementi della produzione; la prima racchiude le cose che non si consumano, o si consumano lentamente: la seconda racchiude le cose che si consumano rapidamente.

20. Tale classificazione è arbitraria e poco rigorosa, come sono arbitrari e poco rigorosi i termini: lentamente, rapidamente; ma pure l’esperienza dimostra che giova assai nel trattare la materia economica. Similmente sarebbe difficile, discorrendo degli uomini, di fare a meno dei termini: giovine, vecchio; sebbene nessuno sappia dire quale è il momento preciso in cui finisce la gioventù, e quale è il momento preciso in cui principia la vecchiaia. Il linguaggio volgare è costretto di sostituire per tal modo delle differenze qualitative arbitrarie, alle differenze quantitative reali.

21. Alle cose che non si consumano, o che si consumano lentamente nell’atto della produzione, si è voluto dare un nome, e si sono chiamate capitali.

Il punto in cui termina la classe dei capitali e principiano le altre classi degli elementi della produzione non è maggiormente determinato di quello in cui finisce la gioventù dell’uomo e principia l’età matura.

Inoltre la stessa cosa, secondo il modo col quale si considera, può essere posta tra gli oggetti di consumo, o tra i capitali. Nell’esempio precedente si consuma l’energia meccanica dell’acqua che fa muovere il molino; sicchè, sotto tale aspetto, si può dire che per produrre farina si consuma energia; e nel bilancio dell’impresa si possono porre tanti cavalli-vapori consumati, al prezzo di tanto l’uno. Ma la stessa, identica cosa si può esprimere in