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260 i gusti [§ 47-49]

spesa, vuol dire che le compre hanno fatto più che compensare le vendite; cioè lo scemare di A è stato compensato dal crescere di alcune delle merci B, C....; 2.° Qualunque sia la dipendenza dei consumi, supponiamo che, per compensare la spesa di una lira, occorra una certa frazione di una certa combinazione di B, C, D.....; man mano che scemerà l’entrata dell’individuo, andrà crescendo quella frazione; e viceversa.

Se un individuo fa una certa spesa per procurarsi una lampada, la calza, l’olio (primo genere (β) di dipendenza), e inoltre per alloggiarsi, vestirsi, nutrirsi (primo genere (α) di dipendenza colla lampada); e se vi è, per lui, compenso preciso tra la spesa fatta e i godimenti procurati; è manifesto che non vi sarebbe più quel compenso ove si raddoppiassero precisamente tutte quelle spese; poichè, da un lato la moneta gli diventa più preziosa perchè ne ha meno, e le lampade, ecc., lo divengono meno, perchè ne ha più.

Al solito, considerando molti individui, le variazioni discontinue si mutano, con lieve errore, in variazioni continue.

48. Relazione tra l’ofelimità o le linee di indifferenza e l’offerta e la domanda. — Le proprietà dell’ofelimità e delle linee di indifferenza sono strettamente congiunte a certi caratteri delle leggi dell’offerta o della domanda. Esporremo qui alcune di tali relazioni; ma, per la dimostrazione, dobbiamo rimandare all’appendice.

49. Consideriamo l’offerta e la domanda per un individuo che ha due o più merci a sua disposizione. Se i consumi di quelle merci sono indipendenti, od hanno una dipendenza del primo genere, la domanda di una merce scema sempre col crescere del