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246 | i gusti | [§ 19-21] |
può usare le altre, che per lui sono troppo care. Crescendo la sua agiatezza, userà insieme A e B; crescendo ancora l’agiatezza, userà solo B; poi userà B e C, poi C solo; poi C e D; e via di seguito. È inteso che abbiamo solo così la parte principale del fenomeno, e che chi usa D, può ancora occasionalmente usare pure piccole quantità di A, di B, ecc.
Per intenderci, diremo che una qualsiasi delle merci di una simile serie è superiore alle precedenti, ed inferiore alle seguenti. Abbiasi per esempio la serie: polenta — pane — carne di 2.ª qualità — carne di 1.ª qualità. Chi è molto misero mangia molta polenta, poco pane, pochissima carne. Crescendo in agiatezza, mangia più pane e meno polenta; seguitando a crescere l’agiatezza, mangia pane e carne di 2.ª qualità, e solo ogni tanto un poco di polenta, crescendo ancora l’agiatezza mangia carne di 1.ª qualità ed altri alimenti di buona qualità, pochissima polenta, poco pane, e quel poco di qualità superiore a quella che usava prima.
Si vede quanto sia esteso il genere di dipendenza di cui ragioniamo, e come non si possa fare a meno di tenerne conto. Per far ciò, due vie si parano a noi dinanzi, come precedentemente.
20. Si può restringere la considerazione di quel genere di dipendenza ai casi in cui essa maggiormente spicca, in cui notevole è la dipendenza del consumo delle merci, ed in cui non è lieve nè trascurabile è la preferenza dell’individuo; e considerare gli altri consumi come indipendenti.
21. Ma, sempre nel campo delle approssimazioni, si potrebbe seguire un’altra via, ed allargare, invece di restringere, la considerazione di quel genere di dipendenza. Si potrebbe, per esempio, con-