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[§ 10-12] i gusti 241

per piccole variazioni di quantità, la parte principale della variazione dell’ofelimità di una merce è data dalla variazione della quantità di quella merce. È meglio mangiare un pollo in un bel piatto; ma infine, se il piatto è solo più o meno bello, il piacere non varia molto. Viceversa il piacere che si ha ad usar di un bel piatto, dipende principalmente da quel piatto, e non varia molto se il pollo è più o meno grosso, o di qualità più o meno squisita.

11. Parecchi degli autori che costituirono l’economia pura furono tratti, per rendere più trattabili i problemi che volevano studiare, ad ammettere che l’ofelimità di una merce dipendesse solo dalla quantità di quella merce a disposizione dell’individuo. In ciò non sono da biasimare, perchè i nodi occorre scioglierli uno alla volta; e, per andare sano, occorre andare piano. Ma ora è venuto tempo di fare un altro passo e di considerare anche l’ofelimità di una merce come dipendente dai consumi di tutte le altre.

Per quanto spetta al genere di dipendenza che ora studiamo, si potrà, sempre per altro approssimativamente e purchè sia per piccole variazioni, considerare l’ofelimità di una merce come dipendente esclusivamente dalle quantità di quella merce. Ma rimane da tenere conto degli altri generi di dipendenza.

12. (β) Il concetto dei beni complementari si può estendere più o meno. Per avere lume è indispensabile, oltre alla lampada, avere il petrolio; ma non è indispensabile avere un bicchiere per bere vino: si può anche bere alla bottiglia.

Estendendo il concetto di beni complementari, si potrebbe tener conto di quella dipendenza consi-

Economia politica. - 16.