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240 i gusti [§ 8-10]

consumo in relazione coi piaceri degli altri consumi; 2.° Quella che si manifesta nel poter sostituire una cosa ad un’altra per produrre in un uomo sensazioni, se non identiche, almeno prossimamente eguali.

9. Discorriamo del 1.° genere di dipendenza. In realtà il piacere che ci reca un consumo dipende dagli altri nostri consumi; ed inoltre certe cose, per recarci piacere, debbono essere unite ad altre; per esempio una minestra senza sale ha poco gusto, e un abito senza bottoni non è di uso molto gradevole. In sostanza i casi ora considerati non differiscono che quantitativamente; il primo, dimostrando più lievi i caratteri che il secondo ha più spiccati; ed è per gradi insensibili che si passa dall’uno all’altro. Può per altro giovare di distinguere i casi estremi, che sarebbero i seguenti: (α) La dipendenza dei consumi può avere origine da ciò che pregiamo più o meno l’uso o il consumo di una cosa secondo lo stato in cui ci troviamo. (β) Tale dipendenza può nascere da ciò che certe cose hanno bisogno, per recarci piacere, di essere unite, e perciò si dicono beni complementari.

10. (α) Il primo genere di dipendenza è molto generale e non si può trascurare ove si considerino variazioni estese delle quantità delle merci; solo quando le variazioni siano poco estese, si possono supporre approssimativamente certi consumi indipendenti. È certo che chi soffre crudelmente il freddo gusta poco una delicata vivanda; chi è affamato non prova molto piacere a guardare un bel quadro, ad udire un ben ordito racconto; e, se gli si dessero vivande, gli premerebbe poco che fossero servite in terraglie volgari o in porcellane splendide. D’altra parte, in questo genere di dipendenza,