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[§ 23-25] principii generali 15


Lo stesso corpo che, per scopo di uno studio chimico, considero come chimicamente puro, posso considerarlo, per scopo di uno studio meccanico, come punto materiale; per scopo geometrico, posso considerarne solo la forma, ecc. Lo stesso uomo che, per scopo di studio economico, considero come homo oeconomicus, posso considerarlo come homo ethicus, per scopo di studio morale; come homo religiosus, per scopo di studio religioso; ecc.

Il corpo concreto comprende il corpo chimico, il corpo meccanico, il corpo geometrico, ecc.; l’uomo reale comprende l’homo oeconomicus, l’homo ethicus, l’homo religiosus, ecc. In fondo, quel considerare vari corpi, vari uomini, non è altro che considerare le varie proprietà del corpo reale, dell’uomo reale, e mira solo a tagliare in fette la materia da studiare.

24. Erra dunque grandemente chi accusa l’autore il quale studia le azioni economiche — oppure l’homo oeconomicus — di trascurare, o peggio, disprezzare, le azioni morali, religiose, ecc. — ossia l’homo ethicus, l’homo religiosus ecc. — ; tanto varrebbe dire che il geometra trascura, disprezza, le proprietà chimiche dei corpi, quelle fisiche, ecc. Erra del pari chi biasima l’economia politica di non tenere conto della morale; tanto varrebbe accusare una teoria del giuoco degli scacchi di non tenere conto dell’arte culinaria.

25. Chi studia A separatamente da B, cede semplicemente ad un’assoluta necessità dello spirito umano; ma perchè studia A non intende menomamente affermarne la preminenza su B. Chi studia l’economia politica separatamente dalla morale, non intende menomamente affermare che quella è da più di questa. Chi scrive un trattato del giuoco