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[§ 210-212] conc. gen. dell’equil. econ. 227

di moneta; i prezzi di tutte le merci saranno quindi espressi in A. Inoltre, come già abbiamo fatto (§ 198), paragoniamo, ad una ad una, le altre merci ad A, e supponiamo di avere, per ciascun individuo, le linee di indifferenza di A e di B, le linee di indifferenza di A e di C, ecc. Sono punti possibili di equilibrio quelli in cui la curva d’indifferenza di A e di B ha una tangente di cui l’inclinazione sull’asse o B è eguale al prezzo di B in A; similmente, per le linee di indifferenza di C ed A, l’inclinazione della tangente sull’asse o C deve essere eguale al prezzo di C in A; ecc.

211. Si hanno così condizioni analoghe a quelle trovate per due merci. Ma, in tal caso, si conosce a priori la distanza om, fig. 12, la quale è la quantità di A posseduta, in origine, dall’individuo; mentre, nel caso di più merci, om è un’incognita; è quella parte di A che l’individuo trasforma in un’altra merce, per esempio in B. La categoria (A) di condizioni esprime dunque semplicemente che l’equilibrio è possibile nei punti in cui la tangente della curva di indifferenza di una merce qualsiasi e della merce A, ha, sull’asse di quella merce qualsiasi, un’inclinazione eguale al prezzo di detta merce.

212. La categoria (B), nel caso di due merci, ci indica, per ciascun individuo, il sentiero percorso. Se ci sono tre merci si può ancora avere una rappresentazione geometrica delle condizioni (B), portando la quantità di quelle merci su tre assi ortogonali. Uno dei bilanci (B) figura un piano, lungo il quale segue il baratto o la trasformazione. Analogamente, si può dire, nel caso di merci in numero maggiore di tre, che ogni bilancio (B) indica il luogo delle trasformazioni dell’individuo al quale quel bilancio si riferisce.