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[§ 202-206] | conc. gen. dell’equil. econ. | 225 |
Abbiamo così una nuova categoria, che diremo (C), di condizioni che si riferiscono agli ostacoli.
203. Ci mancavano 699 condizioni, e la categoria (C) è costituita appunto di 699 condizioni. Il numero delle condizioni è ora eguale a quello delle incognite, e il problema è ben determinato.
204. Avremmo potuto esprimere per tutte le 700 merci che, per la collettività, le quantità vendute erano eguali alle quantità comperate; onde vi era un residuo zero per tutte le 700 merci. Così si avrebbe avuto in più una condizione nella categoria (C); ma, in compenso, ce ne sarebbe stata una di meno nella categoria (B). Infatti, quando tutte le quantità di merci sono note, basta avere il bilancio di tutti gli individui meno uno, per avere anche il bilancio di quest’ultimo. Ciò che egli riceve è evidentemente eguale a ciò che gli altri, in totale, dànno; e ciò che egli dà è eguale a ciò che essi complessivamente ricevono.
205. Consideriamo la produzione. Supponiamo che, delle 700 merci, 200 sieno trasformate nelle 500 altre, delle quali calcoleremo il costo di produzione. Nel caso di concorrenza completa, l’ equilibrio non può aver luogo che dove quel costo di produzione è eguale al prezzo di vendita. Infatti, se è maggiore, il produttore perde e deve smettere, se è minore, il produttore guadagna ed altri sorgono per spartire quell’utile. Abbiamo quindi una categoria, che diremo (D), di condizioni le quali esprimono per ciascuna delle 500 merci prodotte che il costo di produzione è eguale al prezzo di vendita.
206. Nel caso del baratto occorreva esprimere che le quantità totali di tutte le 700 merci, meno una, rimanevano costanti. Nel caso della produzione, ciò non si deve più fare, ma invece si deve esprimere
Economia politica. - 15. |