Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
[§ 18-21] | principii generali | 13 |
o a noi ignote, o trascurate dall’autore del ragionamento1.
19. Altra conseguenza. Quando i risultamenti della teoria si recano in pratica, si può essere certi che saranno sempre più o meno alterati da altri risultamenti dipendenti da fenomeni non considerati dalla teoria.
20. Sotto quest’aspetto vi sono due grandi classi di scienze: quelle che, come la fisica, la chimica, la meccanica, possono avere ricorso all’esperienza, e quelle che, come la metereologia, l’astronomia, l’economia politica, non possono, o difficilmente possono, avere ricorso all’esperienza, e che si debbono contentare dell’osservazione. Le prime possono separare materialmente i fenomeni che corrispondono a una uniformità o legge che vogliono studiare, le seconde possono solo separarli mentalmente, teoricamente; ma nell’un caso e nell’altro è sempre il fenomeno concreto che decide se una teoria si deve accogliere o no. Una teoria non ha, non può avere, altro criterio di verità se non il suo accordo più o meno perfetto coi fenomeni concreti.
Le scienze che possono fare uso soltanto dell’osservazione, separano colla semplice astrazione certi fenomeni da certi altri; le scienze che possono anche fare uso dell’esperienza concretano materialmente tale astrazione; ma per tutte le scienze l’astrazione rimane la condizione preliminare e indispensabile di ogni ricerca.
21. Quell’astrazione nascendo da necessità soggettive e nulla avendo di oggettivo rimane arbitraria; almeno entro certi limiti, poichè occorre
- ↑ Les systémes socialistes, II, pag. 252, Paris, 1903.