Pagina:Manuale di economia politica con una introduzione alla scienza sociale.djvu/204

194 conc. gen. dell’equil. econ. [§ 128-131]

costringere pure il primo individuo a fermarsi. In conclusione, l’equilibrio è possibile in tutto lo spazio compreso tra mω e maγtsβdb. Diverso è il modo col quale si trova il punto di equilibrio. Pei fenomeni del tipo (I) gli individui erano portati dalla concorrenza a quel punto; per fenomeni del tipo (II) uno degli individui sceglie il punto che a lui più piace tra quelli in cui l’equilibrio è possibile.

129. Il secondo individuo, che si trova in d, non procura più qui, come precedentemente, di andare in c, o almeno in un punto vicinissimo; egli paragona lo stato in cui è d con quello in cui sarebbe in un altro punto qualsiasi dove è possibile l’ equilibrio e sceglie il punto che a lui più piace, imponendo all’altro individuo il sentiero che necessariamente adduce a quel punto.

130. Il punto in cui sta meglio il secondo individuo è evidentemente il punto che ha il massimo indice di ofelimità, che è il più alto, tra tutti quelli che può scegliere, cioè il punto più alto, sul colle del piacere del secondo individuo. Ora è manifesto che i punti compresi tra ωm e maγts sono meno alti di quelli che trovansi oltre maγts. Quella linea si può considerare come un sentiero, il suo punto più alto sul colle del piacere del secondo individuo sarà il punto t in cui essa è tangente ad una curva di indifferenza. Quello è dunque il punto a cui conviene al secondo individuo di fermarsi.

131. La difficoltà pratica di determinare quel punto è grande. Perciò chi opera secondo il tipo (II) si propone spesso un altro fine, cioè quello di ottenere la massima quantità possibile di A. Il punto che soddisfa a quella condizione è il punto di tangenza s della linea comune di equilibrio e di una