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192 conc. gen. dell’equil. econ. [§ 124-127]

l’esempio; così essi si muovono nel senso della freccia. Egualmente dall’altra parte di l. Se i due individui si trovano in h, il primo vuole avvicinarsi a c; per ciò fare egli dà maggiore quantità di A, per la stessa quantità di B; segue cioè un sentiero meno inclinato di mc e si allontana da l. Il secondo individuo deve seguire quell’esempio; e così via di seguito. I due individui si muovono dunque allontanandosi da l. Il punto l è un punto di equilibrio instabile.

125. Torniamo era alla fig. 17. Per (2), vi è un solo punto di equilibrio, ed è punto di equilibrio stabile. Per (1) vi sono due punti di equilibrio stabile, cioè (α) e (γ), e uno di equilibrio instabile, cioè (β). In generale tra due posizioni di equilibrio stabile c’è un punto di equilibrio instabile, il quale segna il confine tra le posizioni dalle quali ci si avvicina all’uno, o all’altro, dei due punti di equilibrio stabile.

La linea d’equilibrio è la linea muαdβfγam.

126. Chiamiamo senso positivo delle rotazioni quello indicato dalla freccia sulla figura qui contro e che fa crescere l’ angolo a. Se nel senso della rotazione negativa, prima dell’incontro delle due linee di equilibrio, la linea dell’individuo che baratta dell’A per del B precede la linea dell’individuo che baratta del B per dell’A, l’equilibrio è stabile. Nel caso contrario, è instabile.

127. Dalla fig. 18 si vede che ogni individuo procura sempre di salire il colle del piacere, di accrescere la sua ofelimità, proseguendo direttamente il sentiero percorso; ma la concorrenza lo fa deviare,