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[§ 84-87] | conc. gen. dell’equil. econ. | 177 |
movimento, occorre che muti il verso pel quale si ha una maggiore quantità di A.
85. Generalmente si principia collo studiare una collettività isolata, che non ha comunicazioni con altre. Per una tale collettività, il numero di coloro che barattano non varia; invece il numero dei produttori è essenzialmente variabile, poichè chi perde finisce col cessare di produrre, e se c’è uno che guadagna, subito nascono altri produttori per partire quell’utile. Alcunchè di simile segue per i consumatori, e ne dovremo tenere conto quando ragioneremo della popolazione; ma la produzione degli uomini non segue le stesse leggi che quella delle fabbriche, e specialmente ha luogo in tempo molto più lungo; da ciò l’opportunità di ragionarne separatamente.
86. Con o senza concorrenza, il produttore non può rimanere dalla parte degli indici negativi, dove è in perdita. Senza concorrenza, può invece rimanere dalla parte degli indici positivi, dove ha utile, per altro sempre colla tendenza a muoversi pel verso ove ottiene un maggiore utile. La concorrenza tende invece a ridurre quell’utile, cacciandolo verso gli indici negativi.
Quella concorrenza può avere luogo supponendo costanti le condizioni tecniche della fabbricazione, oppure supponendole variabili. Nel presente capitolo considereremo solo la prima specie di concorrenza.
87. Supponiamo che vi sieno due consumatori. Il primo ha o a di A, il secondo ne ha o a', tra tutti e due ne hanno quindi OA, che è uguale alla somma di quelle due quantità. Si suppone che quei due consumatori possono solo percorrere rette parallele a d, a' d'. Essi si fermeranno in certi punti d, d';
Economia politica. - 12. |