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[§ 63-65] | conc. gen. dell’equil. econ. | 169 |
63. Il punto termine e il punto di tangenza hanno una proprietà comune; cioè quella di essere il punto più alto a cui possa giungere l’individuo percorrendo il sentiero mn. Il punto c è il punto più alto di tutto il sentiero; il punto b è il punto più alto del tratto di sentiero mb che all’individuo è lecito di percorrere.
64. Si vedrà, in seguito, quanto quel modo di figurare i fenomeni, colle curve di indifferenza ed i sentieri, sia comodo per esporre le dottrine dell’economia.
65. Variazioni continue e variazioni discontinue. — Le curve di indifferenza ed i sentieri potrebbero essere discontinui; anzi nel concreto sono realmente tali, cioè le variazioni delle quantità avvengono in modo discontinuo. Un individuo, dallo stato n cui ha 10 fazzoletti passa ad uno stato in cui ne ha 11, e non già agli stati intermedii, in cui avrebbe per esempio 10 fazzoletti e un centesimo di fazzoletto; 10 fazzoletti e due centesimi, ecc.
Per avvicinarsi al concreto, occorrerebbe dunque considerare variazioni finite, ma c’è una difficoltà tecnica.
I problemi aventi per oggetto quantità che variano per gradi infinitesimi sono molto più facili a trattarsi che i problemi in cui le quantità hanno variazioni finite. Giova dunque, ogni qualvolta ciò si possa fare, sostituire quelli a questi; e così effettivamente si opera in tutte le scienze fisico-naturali. Si sa che per tal modo si fa un errore; ma si può trascurare, sia quando è piccolo in modo assoluto, sia quando è minore di altri inevitabili, il che rende inutile di ricercare da una parte una precisione che sfugge dall’altra. Tale è appunto il caso per l’economia politica, che considera solo fe-