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154 conc. gen. dell’equil. econ. [§ 30-31]


di quello della libera concorrenza; mentre un altro caso, riguardante il monopolio, era già stato studiato, ma in modo essenzialmente diverso, dal Cournot; nel Marshall, nell’Edgeworth, nell’Irving Fischer investì il fenomeno economico in modo ognor più esteso e generale, onde poi nel nostro Cours divenne la teoria generale dell’equilibrio economico, e qui maggiormente ancora ci spingiamo in quella via1. 3.° Il termine di utilità è volto a significare in economia politica cosa ben diversa di quella che può significare nel linguaggio volgare. Così la morfina non è utile, nel senso volgare, anzi è nociva al morfinomane; e invece è ad esso utile economicamente, poichè ne soddisfa un bisogno, sia pure malsano. Benchè già gli antichi economisti avessero notato l’equivoco, pure c’era sempre ogni tanto chi lo dimenticava; onde è bene di smettere l’uso di un solo nome per cose cotanto diverse; e per l’utilità economica proponemmo nel Cours il termine, che fu poi da altri adottato, di ofelimità.

31. Giova qui fare un’osservazione generale, che vale, non solo pel caso presente, ma per altri molti che vedremo in seguito. La critica da noi fatta investe oggi le teorie passate, ma non le investe pel tempo in cui furono fatte. Sarebbe interamente nell’errore chi credesse che sarebbe stato bene se quelle teorie errate non avessero avuto luogo. Esse, od altre simili, erano indispensabili per giungere a migliori teorie. I concetti scientifici si modificano


  1. Per maggiori particolari sulla storia delle teoria dell’economia pura sono costretto di rimandare al mio articolo: Anwendungen der Mathematik auf Nationalökonomie, in Encyklopädie der mathematischen Wissenschaften.