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[§ 1] | principii generali | 3 |
così le scienze, nascendo sotto forma di arte, ma poi, poco alla volta, si svolgono a studiare i fenomeni indipendentemente da altri scopi. 3.° Può l’autore mirare unicamente ad investigare e rintracciare le uniformità che presentano i fenomeni, ossia le loro leggi (§ 4); senza il menomo scopo di una utilità pratica diretta, e non mirando in alcun modo a dare ricette o precetti, e nemmeno a procacciare la felicità, l’utile, il benessere dell’umanità o d’una parte di essa. Lo scopo in tal caso è esclusivamente scientifico: cioè di conoscere, di sapere, e basta.
Avverto il lettore che in questo manuale procuro di raggiungere esclusivamente questo terzo scopo; colla qual cosa non intendo menomamente deprimere o disprezzare i due primi, ma solo partire i modi che si possono tenere per ragionare della materia, e sceglierne uno.
Lo avverto pure che procuro per quanto sta in me, e so quanto la cosa è difficile onde anticipatamente chiedo venia per possibili errori, di usare solo termini che corrispondono chiaramente a cose reali ben definite, e non invece termini atti ad operare sul sentimento di chi legge; col che, ripeterò, non intendo menomamente deprimere o disprezzare quest’ultimo modo; anzi ho per fermo che è il solo il quale giovi per persuadere gran numero di persone: onde deve necessariamente essere usato da chi ha tale scopo. Ma in questo libro non miro a persuadere chicchessia, miro solo a ricercare le uniformità dei fenomeni. Chi ha diverso scopo, troverà libri a dovizia che a lui soddisfaranno, di quelli si pasca e lasci stare questo; il quale, come diceva il Boccaccio delle sue novelle, non correrà dietro a nessuno a farsi leggere. Il mondo è bello, dice il proverbio, perchè è vario.