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[§ 100-101] | introduz. alla scienza sociale | 117 |
listi avevano acquistato vigore in Germania, il fatto che aumentava il numero dei voti che raccoglieva il partito socialista. In ciò vi è solo un indizio, che ha bisogno di essere avvalorato da altri; perchè molti di quei voti non sono di socialisti, bensì di radicali, di liberali, di malcontenti.
101. Diciamo ora delle difficoltà soggettive.
1.° Gli autori non cercano quasi mai quale è la verità, ma cercano argomenti per difendere ciò che già credono essere la verità, e che è per loro articolo di fede. Ricerche di quel genere sono sempre, almeno in parte, sterili. E non solo gli autori seguono quella via perchè involontariamente soggiacciono alle passioni; ma la percorrono per deliberato volere; nè si ritengono dal biasimare acerbamente chi si rifiuta di ciò fare. Quante sciocche ed insulse accuse furono mai fatte al Machiavelli! Tale difficoltà esiste pure per l’economia politica; e similmente le difficoltà che ora noteremo sono comuni all’economia politica ed alla sociologia. La maggior parte degli economisti studiano ed espongono la materia loro avendo in mente di giungere ad una determinata meta.
2.° Infiniti sono i pregiudizi e i concetti a priori dipendenti dalla religione, dalla morale, dall’amor patrio, ecc., che tolgono di ragionare scientificamente delle materie sociali. I giacobini, ad esempio, credono sul serio che «i re e i preti» sono la cagione di ogni male dell’umanità1, e vedono tutta la storia attraverso quegli occhiali affumicati. Molti di loro si figurano che Socrate sia stato vittima dei «preti»; mentre, proprio i preti, nulla hanno avuto che fare nella condanna di Socrate.
- ↑ Systèmes, II, p. 491.