Pagina:Manuale di economia politica con una introduzione alla scienza sociale.djvu/118

108 introduz. alla scienza sociale [§ 92]

sempre ragione all’operaio1. Se un borghese o un padrone incendiasse la casa di un operaio, sarebbe certamente condannato alla pena sancita dalle leggi per tale delitto; invece gli scioperanti francesi e i loro amici poterono incendiare e saccheggiare le case dei padroni, e dei borghesi, senza che il governo ardisse adoperare contro di essi la forza pubblica. In Italia gli avvocati socialisti ed i loro amici si tolgono licenza di usare contro ai magistrati violenze ed ingiurie che, venendo da altri, sarebbero certamente represse. Nel luglio 1904, a Cluses, ci fu uno sciopero di operai orologieri. Per riprendere gli operai al lavoro, uno dei padroni chiese che pagassero i vetri che avevano rotto al principio dello sciopero. Della strana pretesa furono indignatissimi gli operai; e ciò si capisce, poichè ognuno tutela il proprio interesse; ma ne furono pure indignatissimi i borghesi umanitari; e si capirebbe meno, se non si ponesse mente di che razza spregievole e decaduta sieno costoro. Il proverbio: «chi rompe paga», vale evidentemente solo per il borghese, non per l’operaio, e meno che mai per l’amatissimo e reverendissimo operaio scioperante. L’opificio fu assediato, il bambino di uno dei proprietari fu colpito da un sasso, nelle braccia della madre; i proprietari, per difendersi, spararono sugli aggressori. L’opificio venne saccheggiato ed incendiato; e la forza armata che lo circondava nulla fece per opporvisi. Pochi fra i saccheggiatori ed incendiarii, scelti anche fra i meno colpevoli, furono inquisiti. Ma poichè minacciavasi lo sciopero generale, se fossero stati arrestati, aspettarono il giudizio a piede libero; invece i padroni che si erano


  1. Systèmes, I, 136.