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124 SECOLO XVIII.


FERNANDO ANTONIO GHEDINI

Nacque in Bologna ai 19 agosto 1684. Studiò scienze, e fu laureato in medicina: appartenne all’Istituto, del quale fu anche segretario; ma non trascurò gli studj letterarj, e fu sollecito a scostarsi dal mal gusto del Secento. Stette tre anni (1710 e segg.) a Venezia, come maestro del figlio del principe Caraccioli, ambasciatore spagnuolo, che lo condusse seco in Spagna, donde ritornò nel 1715, trattenendosi alquanto a Roma. In patria fu fatto professore di Scienze naturali; e poi di Eloquenza nel Collegio lucchese. Morì il 28 gennaio 1768. Le sue Rime furono stampate a Bologna (Sassi, 1769): alcune sue Lettere si trovano nella raccolta di Lettere d’alc. bolognesi del nostro secolo (Bologna, Della Volpe, 1744).

[Per la biografia, vedi V. C. Alberti, De vita F. A. Gh., commentarius, Bononiæ, Sassi, 1771.]


Roma.

     Sei pur tu, pur ti veggio, o gran latina
Città, di cui quanto il sol aureo gira,
Nè altéra più nè più onorata mira,
Quantunque involta nella tua ruina!
     Queste le mura son, cui trema e inchina
Pur anche il mondo, non che pregia e ammira!
Queste le vie per cui con scorno ed ira
Portâr barbari re la fronte china!
     E questi che v’incontro a ciascun passo,
Avanzi son di memorabil opre,
Men dal furor che dall’età securi!
     Ma, in tanta strage, or chi m’addita e scopre
In vivo spirto, e non in bronzo o in sasso,
Una reliquia di Fabrizj e Curj?


PAOLO ROLLI.

Nacque in Roma nel 1687. Fu dapprima improvvisatore; ed essendo piaciuto a lord Steers Sarbruch, nel 1715 questi se lo condusse a Londra, ove fu maestro d’italiano alla famiglia del re e venne ascritto alla Società reale. Ivi scrisse dieci drammi per musica, che non sono delle cose sue migliori; e curò edizioni di testi italiani, il Decamerone fra gli altri. Nel 1747 tornò in Italia, invitando a seguirlo le Muse:

     Troppo già seguitandomi, o belle,
Dilettose Castalie sorelle,