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gentile, darà ordine al padrone di casa di non prender denaro da lui, e ciò colla sola parola giaba, cioè gratis. Siccome in Francia si dà del denaro per bere a chi ha renduto alcun servigio, così vien dato a Costantinopoli e altrove nel Levante, cahouè-alkchehsi, il denaro del caffè.
Chardin, nel suo viaggio in Persia, descrive i caffè d’Ispahan: dice che sono sale spaziose, elevate in diverse maniere, dove si veggono bacini d’un’acqua bellissima, che contribuisce a mantener la freschezza: dei palchi all’intorno alti tre piedi sono destinati a sedere alla guisa degli asiatici. La sera vi è il più gran concorso: vi si parla di politica, si attende a varii giuochi: anche i poeti vanno in quelle sale a recitare i loro versi. Un Mollach si mette talvolta in piedi nel mezzo